L'acondroplasia, detta anche ACP, colpisce una persona ogni 20.000, un’alta percentuale dei malati sopravvive solo pochi giorni o nasce morta. La malattia è genetica ed è caratterizzata da un mancato sviluppo armonico della cartilagine di accrescimento delle ossa lunghe degli arti. La cartilagine di accrescimento è quella parte dell’osso che nel bambino non è ancora saldata e che permette l’allungamento progressivo dell’osso stesso. La patologia causa gravi disturbi della crescita e risulta una delle piu’ comuni forme di nanismo, chiamato nanismo acondroplasico.
Purtroppo non esiste ancora oggi nessuna terapia in grado di guarire dall’Acondroplasia. Attualmente una delle possibilità per migliorare la qualità di vita di queste persone è l’intervento ortopedico, per correggere la curvatura della schiena e per aumentare l’altezza. Si può aumentare la statura tramite allungamento chirurgico degli arti inferiori, che generalmente si può effettuare già dai dodici ai sedici anni.
L’operazione chirurgica consiste nell’allungare le ossa del femore e della tibia, “guadagnando” circa 20 centimetri in altezza. Questo tipo di intervento, però, comporta un lungo periodo d’immobilità, e un grosso carico fisico e psichico per il paziente, perciò deve essere valutata la situazione, insieme al medico e ai familiari.
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