Bicipite femorale e Semitendinoso: agonisti o antagonisti?

INTRODUZIONE
Le lesioni degli Hamstrings sono le lesioni muscolari più comuni nei calciatori di sesso maschile, e sono associate ad un lungo tempo di recupero. Dati i significativi tassi di re-infortunio e dei costi elevati, adeguate strategie di prevenzione e riabilitazione, finalizzate ad un rapido e valido ritorno all'attività sportiva, sono di grande importanza.

Il meccanismo di infortunio al bicipite femorale predominante nel calcio si verifica durante la corsa o durante una improvvisa perdita dell'accelerazione quando si corre ad alta velocità. La giunzione muscolo-tendinea del capo lungo del bicipite femorale (BF) è la più comunemente vittima di infortunio. Nonostante le crescenti conoscenze sul meccanismo dell'infortunio e i vari fattori di rischio delle lesioni da sforzo sugli Hamstrings, rimane carente una piena comprensione dell'epidemiologia sottostante, che viene confermata dalla alta incidenza di infortuni e di recidive.

Alcuni studi biomeccanici e cinematici hanno dimostrato che il BF è soggetto ai più alti livelli di stretching dell'unità muscolo-tendinea in tutta la fase cruciale dell'oscillazione terminale durante la corsa ad alta velocità. Questo potrebbe spiegare perché questo ventre muscolare è maggiormente lesionato. Oltre all'allungamento, potrebbero esserci altre differenze nelle caratteristiche muscolari funzionali tra i ventri muscolari degli Hamstrings biarticolari.

Sia il semitendinoso (ST) che il BF sono impegnati in un'attivazione eccentrica massima durante la fase di passaggio tra l'oscillazione e la fase iniziale statica. Questi muscoli lavorano in sinergia alternativamente nei modelli di coordinazione neuromuscolare più complessi, in cui il BF è prevalentemente attivo durante la metà (o sul finire) della fase dinamica e il ST è il leader nella fase finale dell'oscillazione. Questo sottolinea l'importanza di un sufficiente coordinamento neuromuscolare ma anche di un coordinamento intramuscolare tra questi due ventri muscolari. I pattern di attivazione muscolare alterati sono stati associati spesso a lesioni precedenti, aumentando il rischio di recidiva.

ESAMI DIAGNOSTICI
I modelli di reclutamento sinergico intramuscolare, la qualità e la quantità della cooperazione tra il BF, il ST e il semimembranoso (SM) non sono state studiate. L'Elettromiografia (EMG) è stata utilizzata come standard di riferimento per la valutazione del reclutamento muscolare e i vari pattern di attivazione. A causa della sua scarsa accuratezza spaziale e la presenza di crosstalk nei segnali muscolari osservati, questo metodo non è adatto per la valutazione dei modelli di reclutamento muscolare all'interno del complesso del muscolo bicipite femorale. La risonanza magnetica funzionale (fMRI) è in grado di mappare i modelli di reclutamento intramuscolare e intermuscolare con un'altissima accuratezza. Tuttavia, a differenza dell'EMG, non può fornire tutte le informazioni in tempo reale circa la quantità e la tempistica delle attività muscolari sottostanti. Infatti, la fMRI ha la capacità di rilevare e valutare l'entità dell'attività metabolica nel tessuto muscolare. Dal momento che questa tecnica non è invasiva e ha un'alta sensibilità e specificità, è stata utilizzata per rilevare i modelli di esercizio legati all'attivazione muscolare nei vari gruppi muscolari (muscoli flessori cervicali, muscoli estensori della colonna, quadricipiti, muscoli posteriori della coscia e muscoli adduttori) e i modelli di patologia correlati ad un reclutamento compensativo muscolare (sindrome del dolore femoro-rotuleo, dolore lombare cronico).

Gli studi che utilizzano fMRI hanno anche valutato l'attività muscolare nei ventri muscolari degli Hamstrings durante vari esercizi per identificare l'esercizio più efficace per la prevenzione delle lesioni. Tuttavia, questa tecnica non è stata utilizzata per valutare le proporzioni intramuscolari di attività (e i vari modelli di coordinazione neuromuscolare sottostanti) in una popolazione di atleti a rischio di infortunio.

METODI
27 calciatori sani di sesso maschile e 27 giocatori di calcio con una storia di lesioni a un muscolo degli hamstring (recuperato e guarito completamente) sono stati sottoposti a questo studio. Il protocollo consisteva in una scansione di riposo, un esercizio eccentrico bilaterale faticoso per gli hamstring e una scansione post-esercizio. Nella fase T2 della RMF sono state eseguite due scansioni per rilevare eventuali differenze nelle caratteristiche di attivazione metabolica tra i diversi ventri muscolari degli hamstring e tra il gruppo preso in giudizio e il gruppo di controllo.

RISULTATI
I risultati di questo studio suggeriscono che la vulnerabilità dei muscoli posteriori della coscia nelle lesioni legate al calcio è legata alla complessità e alla stretta coerenza nel reclutamento muscolare sinergico del bicipite femorale e del semitendinoso. Si trovano differenze discrete nella distribuzione di coordinamento e nell'attività neuromuscolare, con il muscolo bicipite femorale in parte a dover compensare la mancanza di capacità di resistenza del semitendinoso, probabilmente aumentando il rischio di infortunio dello stesso bicipite femorale.

English Abstract





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