Questo studio prospettico ha esaminato le differenze di stabilità tra due gruppi, in base al lato dominante e ad un feedback visivo. Hanno partecipato a questo studio soggetti con mal di schiena (LBP) (n = 26; 9 uomini, 17 donne) e senza LBP (n = 28; 11 uomini, 17 donne).
A tutti i soggetti è stato chiesto di mantenere l'equilibrio in appoggio monopodalico con l'anca controlaterale flessa a 90 ° per 25 secondi. Le misure di outcome principali sono state il mantenimento e la durata della stabilità. È stata anche calcolata la rotazione combinata degli assi del torace superiore e inferiore e lombare rispetto all'asse centrale della colonna vertebrale.
La durata del mantenimento era significativamente differente tra i due gruppi (T = -2,21, p = 0.03). I soggetti senza LBP ricorrente (gruppo di controllo) hanno dimostrato di mantenere la posizione più a lungo (24,60 ± 4.2s) rispetto ai soggetti con LBP ricorrente (21,2 ± 7.1s). Per questo outcome, vi era una differenza significativa tra i due gruppi in base all'input visivo (F = 7,13), come anche si è verificata una differenza significativa in termini di stabilità in piedi sulla base di input visivi (F = 93.93), e la zona del tronco (F = 101.51). Inoltre, la stabilità nel test era significativamente diversa in base alla scelta dell'arto dominante e gli input visivi (F = 11.28).
Pertanto, il lavoro in appoggio monopodalico sulla stabilità del tronco potrebbe indurre un effetto di rinforzo non coordinato con scarsa propriocezione, causato da lesioni a strutture passive o a causa di interferenze del dolore durante l'elaborazione centrale delle informazioni in soggetti con LBP ricorrente.
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