Frozen shoulder: bisogna muovere la spalla?

La Frozen Shoulder (spalla congelata, nota anche come capsulite adesiva) è una condizione caratterizzata da rigidità e dolore che colpisce l'articolazione gleno-omerale. I segni e i sintomi di solito iniziano gradualmente, peggiorano nel tempo e quindi si risolvono, di solito, da uno a tre anni.
Il rischio di sviluppare una spalla congelata aumenta se ci si sta riprendendo da una condizione medica o da una procedura che ci impedisce di muovere il braccio, come ad esempio un ictus, una mastectomia o un'operazione.

Il trattamento per la spalla congelata coinvolge una gamma di esercizi di movimento e, a volte, corticosteroidi e farmaci possono essere iniettati direttamente nella capsula articolare per migliorare la sintomatologia. In una piccola percentuale di casi, la chirurgia artroscopica può essere indicata per allentare la capsula articolare in modo che possa muoversi più liberamente.


Lo scopo di questo studio è quello di valutare se l'aggiunta di una mobilizzazione attiva al semplice allungamento muscolare e capsulare possa migliorare la prognosi delle persone colpite da questa sindrome.

Sono stati valutati trenta pazienti con spalla congelata. Tutti i partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a uno dei due gruppi di trattamento: la mobilizzazione attiva congiunta allo stretching e degli esercizi di stretching da soli. Entrambi i gruppi hanno eseguito un programma di esercizi a casa e sono stati trattati per sei settimane (18 sessioni).

Le misure di esito primarie per la valutazione funzionale sono state le disabilità del braccio, della spalla, della mano e il punteggio della scala Constant. Le misure di outcome secondarie sono state il livello di dolore, valutato attraverso la scala analogica visiva, e la gamma di movimento, misurata con un goniometro tradizionale. I pazienti sono stati valutati prima del trattamento, alla fine del trattamento, e hanno eseguito un follow-up dopo un anno.

I risultati al follow-up sono stati molto positivi per il gruppo che ha eseguito lo stretching combinato alla mobilizzazione attiva, evidenziando aumenti significativi sull'abduzione (da 91,9 ° 172.8 °) sulla rotazione esterna (da 28.1 ° a 77,7 °) e sul punteggio della scala Constant (da 39.1 a 80,5), mentre il gruppo di pazienti che eseguiva ogni tipo di esercizio di stretching senza mobilizzazione attiva non ha mostrato tali cambiamenti.

Nel trattamento dei pazienti con spalla congelata, lo studio preso in esame suggerisce che la mobilizzazione attiva combinata ad esercizi di stretching ha una prognosi migliore rispetto al semplice stretching in termini di rotazione esterna, abduzione e funzionalità della spalla misurata con la scala Constant.

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