Efficacia della terapia manuale per radicolopatia cervicale, una revisione.

BACKGROUND
La radicolopatia cervicale (CR) è un termine usato per descrivere il dolore che si irradia al braccio con cambiamenti sensoriali o motori (ad esempio parestesie o intorpidimento), provocato dalla postura  e/o il movimento scorretto del collo. È causata più comunemente da un'ernia del disco cervicale o da alcune modifiche spondilosiche come osteofiti, con conseguente compressione della radice nervosa e/o infiammazione.

Poco si sa circa il decorso naturale della CR. Una recente revisione sistematica ha riferito che i pazienti con CR a causa di un'ernia del disco cervicale hanno notevolmente migliorato i propri livelli di dolore e di attività entro i primi 4-6 mesi e sono stati in grado di tornare alle loro normali attività dopo i 24-36 mesi. Visto che la chirurgia è associata ad un piccolo ma definito rischio, quella conservativa è una prima scelta, indicata soprattutto in assenza di deficit neurologici gravi.

La terapia manuale è una forma di trattamento conservativo fornito da fisioterapisti specializzati, chiropratici, osteopati e talvolta da altri operatori sanitari. Con la terapia manuale si producono una varietà di effetti, tra cui una maggiore estensibilità dei tessuti e una maggiore gamma di movimento, un rilassamento, il ripristino di un'alterata funzione muscolare, la modulazione del dolore e una riduzione del gonfiore dei tessuti molli e dell'infiammazione.

La ricerca sulla efficacia del trattamento tramite terapia manuale su una CR è controversa. Anche se alcuni autori hanno suggerito l'utilizzo della terapia manuale come un intervento efficace su un disturbo come la CR, non ci sono ancora evidenze nette riguardo la sua applicazione.

Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare l'efficacia della terapia manuale per i pazienti con CR rispetto ad un gruppo placebo, ad un gruppo che non riceveva nessun trattamento, ad un gruppo che riceveva altre forme di terapia conservativa o interventi chirurgici sulla prognosi del paziente, come il dolore, la disabilità, il ritorno al lavoro, l'effetto percepito globale o la qualità della vita.

CONCLUSIONI
Gli autori dello studio arrivano alla conclusione che nei pazienti con CR: 
  • ci sono prove di basso livello che la manipolazione cervicale come intervento unimodale sia efficace sul dolore subito dopo il trattamento, ma non a lungo termine di follow-up;
  • non ci sono prove sull'efficacia della manipolazione toracica o mobilitazione come un intervento unimodale;
  • vi è un basso livello di evidenza che la mobilitazione cervicale come intervento unimodale sia più efficace ad un immediato follow-up di un gruppo placebo o di un wait and see sulla politica sul dolore e sul ROM;
  • vi è un basso livello di evidenza dell'efficacia della mobilitazione cervicale con una finalità neurodinamica, come intervento unimodale;
  • vi è un basso livello di evidenza che una combinazione di manipolazioni spinali ed esercizi sul controllo motore siano più efficaci sulle limitazioni di dolore e di attività rispetto ad interventi separati o una politica attendista;
  • vi è un basso livello di evidenza che la trazione sia più efficace di una trazione placebo;
  • ci sono prove a basso livello sull'efficacia di un intervento multimodale con l'intento Neurodinamico sulle limitazioni di attività del dolore rispetto ad una politica attendista;
  • vi è un basso livello di evidenza che un intervento multimodale composto da mobilitazioni spinali e neurodinamiche ed esercizi specifici siano efficaci sul dolore nei pazienti con CR.
In sostanza vi è una mancanza di evidenza per l'efficacia della terapia manuale in pazienti con CR. Quasi tutti gli interventi sono solo stati studiati una volta e anche in questo caso in studi di bassa qualità. Chiaramente vi è la necessità di studi di alta qualità ripetuti più volte per essere in grado di dare consigli sulla scelta di gestione dei pazienti da parte degli operatori sanitari.

English Abstract

Nessun commento:

Posta un commento