L'acido lattico invece è un composto tossico per le cellule, il cui accumulo nel torrente ematico si correla alla comparsa della cosiddetta fatica muscolare. L'accumulo di lattato nell'organismo a seguito di un'attività fisica porta ad una richiesta sempre maggiore di ossigeno alle fibre e ad un successivo rallentamento della contrazione muscolare, fino a giungere alla tetania (crampo), ovvero un eccesso di stimolazione del muscolo che porta all'impossibilitá di smaltimento dell'acido lattico muscolare. L'acido lattico nel circolo ematico viene rapidamente eliminato dal circolo sanguigno (si nota una netta riduzione già entro 60 secondi) mentre viene smaltito nel resto del corpo nel giro di 2 o 3 ore dal termine dall'attività fisica. Solo una piccola parte permane all'interno del muscolo, sempre a seguito di attività anaerobica, ed è nota come "scoria naturale della contrazione muscolare".
Quindi i sintomi da presenza di acido lattico non sono da confondere con quelli da indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata, i cui effetti diventano evidenti tra le 8-10 ore a seguito dell'esercizio fisico, raggiungendo il picco tra le 24 e le 48-72 ore e richiedendo da 5 a 7 giorni post-allenamento per ritirarsi e riportare il dolore e l'indolenzimento ai livelli basali.
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