I muscoli sono importanti "sensori di instabilità articolare". Lo scopo di questo studio è stato quello di individuare le strategie di controllo neuro-motorio adottate dai pazienti con instabilità anteriore della spalla, durante l'elevazione della spalla sopra il capo in due piani.
METODI:
Sono stati identificati, attraverso l'elettromiografia, l'inizio, il tempo di attivazione di punta, e il picco di maggior utilizzo di sette muscoli della spalla (deltoide posteriore, trapezio superiore bilateralmente, bicipite brachiale, infraspinato, sovraspinoso e grande rotondo) in 19 pazienti in fase pre-operatoria per instabilità anteriore della spalla (media 27,95 anni) e in 25 soggetti di controllo asintomatici di pari età (media 23.07 anni), facendo elevare loro il braccio al di sopra dei 90 gradi nei piani sagittale e coronale.
RISULTATI:
Sono risultati significativamente differenti tra i due gruppi alcune caratteristiche temporali di reclutamento muscolare (eccetto?) per il grande rotondo sul piano coronale. I pazienti hanno reclutato inizialmente i muscoli della cuffia dei rotatori, ritardando il reclutamento muscolare del trapezio superiore ipsilaterale rispetto ai soggetti del gruppo di controllo. Inoltre, le alleanze più significative esistevano tra il reclutamento dell'infraspinato e del sovraspinoso e anche tra il trapezio superiore ipsilaterale e l'infraspinato. L'attivazione di picco di tutti e sette i muscoli si è verificata nei gradi medi del ROM in elevazione tra i pazienti con instabilità anteriore della spalla mentre nei soggetti sani il picco di attivazione di tutti e 7 i muscoli si è verificato in tutto il ROM articolare. Il picco di grandezza del reclutamento del muscolo infraspinato dei pazienti era sei volte superiore rispetto ai soggetti sani, ma l'entità del loro sovraspinato è stata inferiore rispetto al gruppo di controllo.
CONCLUSIONI:
Gli autori arrivano alla conclusione che nei pazienti con instabilità anteriore di spalla si adotta una strategia muscolare che vede la "stabilità prima della mobilità". Questa strategia di controllo neuro-motorio avvia l'elevazione ad una condizione: "stabilità a tutti i costi", per garantire la compressione nella concavità omerale nei gradi medi di elevazione (fino ai 150°), in entrambi i piani sagittale e coronale.
English Abstract
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