L'articolazione tibio-fibulare distale è un'articolazione di tipo sinartrosi. La tibia presenta un'incisura, detta incisura fibulare, sul suo margine mediale, in cui si incastra la faccia tuberosa della fibula. Le ossa sono unite, oltre che dalla membrana interossea, anche da alcuni legamenti. Il legamento tibio-fibulare anteriore origina dalla faccia anteriore dell'epifisi distale della fibula, per inserirsi sull'epifisi distale della tibia, sempre sulla faccia anteriore. Il legamento interosseo è una dipendenza della membrana interossea e fa da tetto all'articolazione. Infine, il legamento tibio-fibulare posteriore va dalla faccia posteriore della fibula e dalla faccia mediale del malleolo laterale alla faccia posteriore della tibia. Questa articolazione non consente grandi movimenti, ma contribuisce a formare una faccetta articolare inferiore detta mortaio, per l'articolazione con le ossa del tarso.
L'articolazione tibio-tarsica è detta anche articolazione talo-crurale, perchè viene in contatto con l'astragalo. La superficie articolare della tibia e della fibula ha una forma molto particolare perchè presenta dapprima il malleolo tibiale, poi c'è una prima concavità, seguita da una leggera prominenza,
per trovare una seconda concavità e infine si trova il malleolo laterale, che è una prominenza. Dalla parte dell'astragalo invece osserviamo una troclea che ha due faccetta malleolari laterali, per incastrarsi nel mortaio, e poi presenta nella sua parte centrale, non una prominenza, ma una lieve incavatura proprio per adattarsi alla struttura lievemente convessa della tibia. Questa articolazione quindi ha un profilo molto complesso e si può classificare in parte come troclea, ma volendo potrebbe anche essere considerata una condilo-artrosi. I movimenti che essa permette sono di semplice flesso-estensione, ma a piede flesso è possibile anche una certa libertà nei movimenti laterali. Da ciò la sua difficoltà classificativa. Per quanto riguarda la capsula, essa riveste semplicemente le superfici articolari. Tra i legamenti a distanza, troviamo: il legamento peroneo-astragalico anteriore, che unisce la testa dell'astragalo con la fibula; il legamento peroneo-astragalico posteriore, che unisce il processo posteriore dell'astragalo con il malleolo laterale; abbiamo il legamento deltoideo, che unisce la tibia alle ossa del piede, ed è un legamento che ha una forma ampia (a delta) ed è diviso quindi in tre fasci: un fascio anteriore che va dal malleolo mediale allo scafoide, un fascio mediale che va dal malleolo mediale, nella sua porzione inferiore, fino al sustentaculum tali, un fascio posteriore che va dal malleolo mediale fino al processo posteriore dell'astragalo, nella sua porzione più mediale. Esiste anche un legamento calcaneo-fibulare che va dal malleolo laterale alla faccia laterale del calcagno.
La prima articolazione propria del tarso è l'articolazione tra calcagno e astragalo, o astragalo-calcaneare. Si tratta di una semplice artrodia, che presenta quattro faccette articolari: due inferiori (antero-interna e postero-esterna dell'astragalo) e due superiori (antero-interna e postero-esterna del calcagno). I mezzi di fissità, oltre a delle piccole e semplici capsule articolari, sono rappresentati anche dal legamento astragalo-calcaneare posteriore, dal legamento interosseo astragalo-calcaneare e dal legamento astragalo calcaneare anteriore, che si trova nella faccia plantare del piede, posteriormente rispetto agli altri legamenti del tarso. Tutte le altre articolazioni del tarso sono grosso modo artrodie. Fanno eccezione solo alcune articolazioni che andranno a formare la linea di giunzione tra la fila prossimale e la fila distale del tarso.
L'articolazione astragalo-navicolare è un'articolazione del tipo enartrosi, tra la testa molto convessa dell'astragalo e la faccia posteriore molto concava dell'osso navicolare. Affianco ad essa, si forma l'articolazione calcaneo-cunoidea, che è una diartrosi a sella. Le due superfici quindi hanno un ampio margine di movimento. Sono unite fra loro grazie ad una serie di legamenti dorsali e plantari, che uniscono direttamente le ossa stesse. Esiste poi sulla faccia plantare, un lungo legamento detto calcaneo-cuboidale, che origina dal processo calcaneare per inserirsi sulla base del cuboide. Queste due articolazioni, che formano la linea tra le ossa prossimali e le ossa distali del tarso (interlinea di Chopart), agiscono simultaneamente, permettendo quindi un certo livello di flesso-estensione ma anche alcuni movimenti laterali della parte anteriore del piede rispetto a quella posteriore.
Le articolazioni tarso-metatarsiche sono tutte artrodie. Si formano tre i tre cuneiformi e le prime tre ossa metatarsali, tra il cuboide e le ultime due ossa metatarsali. Le loro capsule articolari si fondono con le capsule delle articolazioni intermetatarsiche, che invece si stabiliscono tra le basi delle ossa metatarsiche, e sono anch'esse delle artrodie. I legamenti posti all'unione di queste articolazioni sono i legamenti tarso-metatarsici dorsali e plantari, in numero di 8 per ogni specie. Di natura molto particolare è il lungo legamento plantare, un legamento che origina dal processo calcaneare per dividersi in quattro digitazioni che vanno ad inserirsi sulla base plantare delle ultime quattro ossa metatarsali.
Le articolazioni metatarso-falangee sono delle semplici condilo-artrosi, che presentano una capsula articolare, un legamento plantare e uno dorsale. Le articolazioni inter-falangee invece sono dei ginglimi angolari. Anche esse presentano una semplice capsula e ognuna presenta un legamento plantare e uno dorsale.
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