INTRODUZIONE
Il complesso della spalla è costituito dalle articolazioni gleno-omerale, acromion-claveare, sterno-clavicolare e dalle articolazioni scapolo-toraciche. Di conseguenza, il rafforzamento e gli esercizi di stretching per i muscoli stabilizzatori della scapola sono comunemente utilizzati nella riabilitazione delle disfunzioni della spalla. Durante il movimento della spalla, la scapola e l'omero si trovano in posizioni in costante evoluzione una rispetto all'altro, rendendo la loro capacità di lavorare all'unisono un imperativo per il mantenimento della stabilità dell'articolazione gleno-omerale. Questo fenomeno è stato coniato con il termine di ritmo scapolo-omerale da Codman nel 1934. Durante le attività generali, sia la cuffia dei rotatori che la muscolatura peri-scapolare fornisce stabilità e aiuto nella mobilità senza dolore al complesso della spalla in individui sani. Le coppie di forze, che coinvolgono due opposte forze muscolari che lavorano assieme, sono importanti per la stabilizzazione scapolare ottimale durante il movimento omerale.Attualmente, diversi autori hanno suggerito che un anormale movimento scapolare o una discinesia possono svolgere un ruolo fondamentale nella sindrome da conflitto, nelle disfunzioni della cuffia dei rotatori, nell'instabilità di spalla, e anche nel dolore al collo. Una prolungata attività della testa omerale richiede un'adeguata resistenza della muscolatura scapolare al fine di mantenere un costante e corretto ritmo scapolo-omerale. Senza la resistenza necessaria, può verificarsi un conflitto subacromiale a causa della rotazione scapolare impropria. E' stato originariamente suggerito che la discinesia scapolare sia causata dalla debolezza globale della muscolatura scapolare. Tuttavia, una recente ricerca ha dimostrato che il problema originale può essere lo squilibrio muscolare e non la forza. E' stato ipotizzato che la compensazione attraverso una maggiore attivazione del trapezio superiore (UT) in combinazione ad una ridotta attivazione e controllo del trapezio inferiore (LT) / trapezio centrale (MT) / dentato anteriore (SA), contribuisca ad un movimento scapolare anormale. Con questo in mente, molti programmi di riabilitazione in corso, che si concentrano solo sul rafforzamento di questi muscoli nel suo complesso, può essere insufficiente per la creazione di un corretto ritmo scapolo-omerale.
E' stata utilizzata l'elettromiografia (EMG) per misurare l'attività muscolare. Molti ricercatori hanno usato l'EMG durante i vari esercizi di stabilizzazione scapolare al fine di distinguere l'attività del UT, MT, LT, e SA durante l'esercizio fisico. La maggior parte di questi studi non sono riusciti ad affrontare i rapporti ottimali di questi muscoli durante gli esercizi in questione. Rivedendo tutti gli studi, pochi autori hanno esaminato i rapporti ottimali durante gli esercizi di stabilizzazione scapolare. Per ottenere i rapporti muscolari, deve essere determinata la contrazione isometrica massima volontaria (MVIC) dei muscoli esaminati. Gli autori di questa revisione sistematica ritengono che questo rapporto sia importante nel determinare un programma individualizzato di riabilitazione da adattare ad un certo paziente.
Lo scopo di questa revisione sistematica è stato quello di determinare gli esercizi che ottimizzano i rapporti muscolari della muscolatura peri-scapolare per la stabilità scapolare e il rafforzamento isolato muscolare.
METODI:
E' stata eseguita una ricerca sistematica dai principali motori di ricerca biomedica scientifica come PubMed, CINAHL, SPORTDiscus, Scopus, e Layer Discovery. Gli studi che sono stati inclusi rispettavano un criterio: l'esame dell'attivazione muscolare del fascio superiore del trapezio rispetto al fascio medio, al fascio inferiore, al dentato anteriore utilizzando l'EMG durante alcuni esercizi a catena cinetica aperta. I partecipanti dovevano avere delle spalle non patologiche. Le informazioni ottenute includevano i valori massimi della contrazione isometrica volontaria (MVIC), deviazioni standard, gli esercizi e la descrizione degli esercizi. L'esito principale dello studio era quale esercizi creavano dei rapporti ottimali di attivazione muscolare tra i muscoli stabilizzatori della scapola.
RISULTATI:
Quindici studi osservazionali hanno soddisfatto i criteri di inclusione per la revisione sistematica. Gli esercizi eseguiti in maniera eccentrica nei piani frontale e sagittale, hanno dimostrato essere quelli con rapporti ottimali, in particolare nella flessione tra i 180° e i 60° . Gli esercizi con una rotazione esterna e con il gomito flesso a 90° hanno avuto rapporti ottimali di attivazione del fascio centrale del muscolo trapezio in posizione prona e in decubito laterale. Gli esercizi con rapporti ottimali per il fascio inferiore del muscolo trapezio erano quelli in posizione prona, con flessione, alta retrazione scapolare, e rotazione esterna di spalla abdotto a 90° e gomito flesso. Gli esercizi con rapporti ottimali per il muscolo dentato anteriore erano gli esercizi in diagonale con protrazione scapolare.
CONCLUSIONE:
Questa recensione ha identificato le posizioni ottimali e gli esercizi migliori per aumentare la stabilità dei muscoli peri-scapolari. Gli esercizi eseguiti in posizione eretta, tendono ad attivare il fascio superiore del muscolo trapezio ad un rapporto più elevato, soprattutto durante l'intervallo tra i 60-120°. Il fascio superiore del muscolo trapezio era quello meno attivo, durante l'esecuzione di esercizi in posizione prona, in decubito laterale e in posizione supina. Ulteriori studi devono essere condotti per esaminare questi esercizi in modo più dettagliato e confermare la loro consistenza nel produrre i rapporti ottimali determinati in questa recensione.
Full English Version PDF
Potrebbe interessarti:
Potrebbe interessarti:
- Rapporti di attivazione dei muscoli scapolari in pazienti con lesioni della spalla, durante esercizi funzionali.
- Gli effetti della borsa sull'attività muscolare del trapezio, degli erettori spinali e del gran dorsale durante la deambulazione in studentesse universitarie.
- Discinesia scapolare: cinematica e alterazioni dell'attività muscolare nei pazienti con sindrome da conflitto subacromiale.
- Strategie di controllo per ripristinare la stabilità gleno-omerale dopo un infortunio alla spalla.
Nessun commento:
Posta un commento