Analisi EMG della muscolatura scapolo-omerale durante gli esercizi in rotazione esterna.

INTRODUZIONE
Tutte le attività eseguite "sopra la testa", un elemento chiave di molti sport professionistici come il baseball, cricket, nuoto, tennis e pallavolo, richiede l'attivazione efficace dei muscoli del cingolo scapolare durante i movimenti di rotazione forzata per produrre un sano equilibrio tra mobilità e stabilità funzionale della spalla. Diverse patologie della spalla, come le varie sofferenze della cuffia dei rotatori, la sindrome da conflitto subacromiale, un impingement interno, la lassità articolare, le lesioni del labbro e la discinesia scapolare sono comuni negli atleti con attività sopra la testa, sostenendo la necessità di sviluppare un allenamento efficace, per la prevenzione degli infortuni e le strategie di riabilitazione.

L'articolazione gleno-omerale (GH) presenta una maggiore ampiezza di movimento rispetto a qualsiasi altra articolazione del corpo umano. La struttura ossea fornisce una limitata stabilità intrinseca per l'articolazione della spalla; stabilità che in modo funzionale è ottenuta principalmente mediante l'interazione integrata della capsula articolare, dei legamenti, e dell'attività sincronizzata della circostante muscolatura della GH. I muscoli della cuffia dei rotatori, soprattutto il sovraspinato, il sottospinato e il sottoscapolare, contribuiscono in modo sostanziale alla funzionalità fisiologica della spalla, comprimendo la testa omerale nella glenoide concava e, quindi, mantenendo la stabilità articolare durante l'elevazione del braccio e in tutte le attività generali. Negli sport overhead, un'adeguata attivazione dei muscoli della cuffia dei rotatori è fondamentale sia per lo sviluppo di una forza soddisfacente sia per la stabilizzazione dell'articolazione GH durante le fasi di caricamento e di accelerazione. I tre fasci del deltoide interagiscono con la cuffia dei rotatori in modo coordinato per stabilire la coppia di forza muscolare necessaria per il sollevamento del braccio. Il grande pettorale, il gran dorsale e il grande rotondo generano momenti di adduzione sincronizzati durante l'elevazione del braccio e di abduzione intorno alla gleno-omerale e alle articolazioni scapolo-toraciche, e insieme al muscolo sottoscapolare, inferiormente, stabilizzano la spalla.

Una funzionalità equilibrata della muscolatura scapolare è fondamentale anche per il raggiungimento ottimale della posizione della spalla, del suo movimento e della sua stabilità. Oltre alla sua funzione anatomica all'interno della GH e dell'articolazione acromiale che crea un collegamento tra l'arto superiore e il tronco, la scapola fornisce una base stabile per il fissaggio dei muscoli chiave che contribuiscono alla stabilità dinamica della GH e il movimento degli arti superiori. Di conseguenza, la stabilità scapolare è fondamentale per la produzione effettiva di forza dei muscoli provenienti dalla scapola. Come descritto da Kibler e McMullen, gli stabilizzatori scapolari:

  • mantengono un centro di rotazione costante intorno alla GH del braccio, della scapola, del tronco, e del corpo quando sono in movimento; 
  • forniscono il movimento scapolare lungo la parete toracica; 
  • elevano l'acromion per creare lo spazio necessario alla cuffia dei rotatori durante la rotazione della GH, evitando così eventuali impingement; 
  • collegano l'arto superiore al tronco in catena cinetica e facilitano la trasmissione delle forze dai piedi alle mani.

Il movimento overhead atletico richiede un delicato equilibrio tra mobilità e stabilità funzionale per consentire la trasmissione sicura di potenti forze di rotazione. Tuttavia, lo stress ripetitivo sulla spalla durante tali movimenti può superare i limiti fisiologici della capsula GH, del cercine glenoideo e della muscolatura della cuffia dei rotatori (RC), e quindi provocare lesioni. Studi elettromiografici (EMG) hanno descritto l'attività sia della muscolatura GH sia della muscolatura scapolare durante gli esercizi comuni per guidare i programmi di riabilitazione specifici evidence-based per lo sport. Gli studi EMG sulla muscolatura GH negli sport overhead si sono principalmente concentrati sugli effetti dannosi della migrazione superiore della testa omerale in relazione alle attività del deltoide. Collettivamente, gli studi EMG hanno sostenuto la necessità di un movimento coordinato della scapola e dell'omero per un efficiente movimento del braccio e per la stabilità articolare ottimale. Questa nozione è stata ulteriormente supportata da diversi studi EMG che mostrano alterazioni GH e della cinematica scapolare a seguito della fatica dei rotatori esterni e degli stabilizzatori della scapola.

Mentre gli studi precedenti in medicina sportiva e ortopedia hanno segnalato l'attività dei muscoli durante le attività e gli esercizi selezionati, vi è una mancanza di dati completi per quanto riguarda le strategie di attivazione muscolare della spalla durante comuni esercizi di rotazione esterna. Questo studio ha lo scopo di fornire una base di conoscenze mediante la misurazione completa dell'attività EMG di 16 segmenti muscolari del cingolo scapolare e della spalla durante alcuni esercizi in rotazione esterna (ER).

RISULTATI
L'attività muscolare differiva in modo significativo tra gli esercizi in ER. La più grande attivazione muscolare del fascio medio e anteriore del deltoide, del muscolo sovraspinato, del trapezio superiore e del dentato anteriore si è verificata durante una ER in piedi a 90° di abduzione; per il fascio posteriore del deltoide, per il fascio medio del trapezio e per i muscoli romboidi la più grande attivazione muscolare si è verificata durante la ER in decubito laterale con un asciugamano sotto l'ascella; per il trapezio inferiore, il gran dorsale, il sottoscapolare e il grande rotondo la più grande attivazione muscolare si è verificata durante una ER in decubito prono a 90° di abduzione; e per la parte clavicolare e sternale del grande pettorale durante una ER in piedi con un asciugamano ascellare.

CONCLUSIONE
I muscoli chiave per la stabilità gleno-omerale e scapolare possono essere ottimamente attivati durante specifici esercizi in ER, in particolare nelle posizioni che stimolano i movimenti generali atletici.



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