La sindrome del dolore miofasciale (MPS) può essere causata da una rigidità muscolare o fasciale, risultato di una tensione prolungata o di eccessiva fatica muscolare, o si può verificare anche a causa di uno stress ripetitivo dei muscoli o di un uso eccessivo di particolari muscoli. La maggior parte degli individui vive un'esperienza di MPS almeno una volta nella loro vita. La MPS attiva alcuni punti trigger nel 54% delle donne e nel 45% degli uomini, ed è considerata come la causa più comune di dolore nel sistema muscolo-scheletrico. In particolare, il fascio superiore del muscolo trapezio richiede un movimento della testa secondo la direzione della vista, ma può essere vulnerabile a danni quando le mani e le braccia sono usate ripetutamente in un lavoro che richiede un controllo preciso. Una volta che i punti trigger miofasciali sono attivati, si verificano cambiamenti nella funzionalità e nelle caratteristiche strutturali di contrazione del muscolo. I cambiamenti più caratteristici sono delle bande tese, dei noduli contratti, che provocano dolore, una risposta di contrazione locale, debolezza muscolare, e una gamma limitata di movimento.
Caratteristiche elettrofisiologiche in base al livello di attività dei punti trigger miofasciali.
[Introduzione]
La sindrome del dolore miofasciale (MPS) può essere causata da una rigidità muscolare o fasciale, risultato di una tensione prolungata o di eccessiva fatica muscolare, o si può verificare anche a causa di uno stress ripetitivo dei muscoli o di un uso eccessivo di particolari muscoli. La maggior parte degli individui vive un'esperienza di MPS almeno una volta nella loro vita. La MPS attiva alcuni punti trigger nel 54% delle donne e nel 45% degli uomini, ed è considerata come la causa più comune di dolore nel sistema muscolo-scheletrico. In particolare, il fascio superiore del muscolo trapezio richiede un movimento della testa secondo la direzione della vista, ma può essere vulnerabile a danni quando le mani e le braccia sono usate ripetutamente in un lavoro che richiede un controllo preciso. Una volta che i punti trigger miofasciali sono attivati, si verificano cambiamenti nella funzionalità e nelle caratteristiche strutturali di contrazione del muscolo. I cambiamenti più caratteristici sono delle bande tese, dei noduli contratti, che provocano dolore, una risposta di contrazione locale, debolezza muscolare, e una gamma limitata di movimento.
La sindrome del dolore miofasciale (MPS) può essere causata da una rigidità muscolare o fasciale, risultato di una tensione prolungata o di eccessiva fatica muscolare, o si può verificare anche a causa di uno stress ripetitivo dei muscoli o di un uso eccessivo di particolari muscoli. La maggior parte degli individui vive un'esperienza di MPS almeno una volta nella loro vita. La MPS attiva alcuni punti trigger nel 54% delle donne e nel 45% degli uomini, ed è considerata come la causa più comune di dolore nel sistema muscolo-scheletrico. In particolare, il fascio superiore del muscolo trapezio richiede un movimento della testa secondo la direzione della vista, ma può essere vulnerabile a danni quando le mani e le braccia sono usate ripetutamente in un lavoro che richiede un controllo preciso. Una volta che i punti trigger miofasciali sono attivati, si verificano cambiamenti nella funzionalità e nelle caratteristiche strutturali di contrazione del muscolo. I cambiamenti più caratteristici sono delle bande tese, dei noduli contratti, che provocano dolore, una risposta di contrazione locale, debolezza muscolare, e una gamma limitata di movimento.
Effetti della combinazione tra PNF e respirazione profonda sul ROM e il punteggio VAS di un paziente con spalla congelata: studio di un caso singolo.
Questo studio è stato condotto per esaminare l'influenza della facilitazione neuromuscolare propriocettiva (PNF) e dell'esercizio di respirazione profonda sul range di movimento (ROM) e sulla scala analogica visiva (VAS) dei pazienti con spalla congelata.
Effetti di due diverse intensità di stimolazione nervosa elettrica transcutanea sulla soglia del dolore dei muscoli controlaterali in soggetti sani.
[Introduzione]
La stimolazione nervosa elettrica transcutanea (TENS) è comunemente usata nella gestione clinica del dolore cronico, Come ad esempio per i pazienti affetti da lombalgia e osteoartrosi del ginocchio. Tipicamente per la gestione del dolore cronico, la TENS viene applicata al sito periferico della lesione, con la stimolazione per almeno 15 min. I parametri di stimolazione TENS producono un'inibizione generale e diffusa del dolore, che può essere mediata da una decrescente disattivazione della via del dolore. Inoltre, la relazione dose-risposta della TENS sul controllo del dolore è stata riportata maggiormente aumentando l'intensità di stimolazione, con il risultato di un effetto maggiore sulla diminuzione del dolore. Questi effetti segnalati sul controllo del dolore potrebbero essere di beneficio clinico nella gestione del dolore post-operatorio. Eppure, la TENS è raramente usata dopo l'intervento chirurgico. In genere il periodo di stimolazione richiesto è troppo lungo ed è complicato posizionare in modo corretto gli elettrodi sul sito chirurgico nel periodo iniziale della riabilitazione post-operatoria. Pertanto, lo scopo del seguente studio ha esaminato gli effetti di una stimolazione TENS di breve durata, ad alta intensità e bassa intensità sul dolore in adulti sani, dove è stata valutata la soglia del dolore sul lato controlaterale per l'applicazione TENS.
[Scopo]
Questo studio ha lo scopo di approfondire gli effetti differenti di una stimolazione nervosa elettrica transcutanea ad alta intensità e a bassa intensità sul lato controlaterale e sulla soglia del dolore in soggetti sani.
La stimolazione nervosa elettrica transcutanea (TENS) è comunemente usata nella gestione clinica del dolore cronico, Come ad esempio per i pazienti affetti da lombalgia e osteoartrosi del ginocchio. Tipicamente per la gestione del dolore cronico, la TENS viene applicata al sito periferico della lesione, con la stimolazione per almeno 15 min. I parametri di stimolazione TENS producono un'inibizione generale e diffusa del dolore, che può essere mediata da una decrescente disattivazione della via del dolore. Inoltre, la relazione dose-risposta della TENS sul controllo del dolore è stata riportata maggiormente aumentando l'intensità di stimolazione, con il risultato di un effetto maggiore sulla diminuzione del dolore. Questi effetti segnalati sul controllo del dolore potrebbero essere di beneficio clinico nella gestione del dolore post-operatorio. Eppure, la TENS è raramente usata dopo l'intervento chirurgico. In genere il periodo di stimolazione richiesto è troppo lungo ed è complicato posizionare in modo corretto gli elettrodi sul sito chirurgico nel periodo iniziale della riabilitazione post-operatoria. Pertanto, lo scopo del seguente studio ha esaminato gli effetti di una stimolazione TENS di breve durata, ad alta intensità e bassa intensità sul dolore in adulti sani, dove è stata valutata la soglia del dolore sul lato controlaterale per l'applicazione TENS.
[Scopo]
Questo studio ha lo scopo di approfondire gli effetti differenti di una stimolazione nervosa elettrica transcutanea ad alta intensità e a bassa intensità sul lato controlaterale e sulla soglia del dolore in soggetti sani.
Caratteristiche di resistenza e fatica nei muscoli del collo durante il test isometrico sub-massimale in pazienti con radicolopatia cervicale.
SCOPO:
Lo scopo dello studio è stato quello di confrontare la manifestazione elettromiografica della resistenza muscolare del collo e delle caratteristiche di fatica durante una prova di resistenza sub-massimale in pazienti con radicolopatia cervicale e in soggetti asintomatici. Tra gli obiettivi dello studio, si è cercato di esplorare le associazioni tra la resistenza primaria dei muscoli del collo, l'affaticabilità elettromiografica e i livelli di auto-valutazione di stanchezza, dolore e le misure di salute percepite dei pazienti con radicolopatia cervicale.
Lo scopo dello studio è stato quello di confrontare la manifestazione elettromiografica della resistenza muscolare del collo e delle caratteristiche di fatica durante una prova di resistenza sub-massimale in pazienti con radicolopatia cervicale e in soggetti asintomatici. Tra gli obiettivi dello studio, si è cercato di esplorare le associazioni tra la resistenza primaria dei muscoli del collo, l'affaticabilità elettromiografica e i livelli di auto-valutazione di stanchezza, dolore e le misure di salute percepite dei pazienti con radicolopatia cervicale.
Rapporti di attivazione dei muscoli scapolari in pazienti con lesioni della spalla, durante esercizi funzionali.
CONTESTO:
Le alterazioni nell'attivazione muscolare scapolare, che sono comuni negli infortuni gleno-omerali (GH), influenzano la stabilità e la funzionalità della spalla. La riabilitazione mira a ristabilire l'attivazione tra i muscoli al fine di migliorare la stabilità nei movimenti di tutto il corpo.
Le alterazioni nell'attivazione muscolare scapolare, che sono comuni negli infortuni gleno-omerali (GH), influenzano la stabilità e la funzionalità della spalla. La riabilitazione mira a ristabilire l'attivazione tra i muscoli al fine di migliorare la stabilità nei movimenti di tutto il corpo.
L'uso dei muscoli antagonisti analizzati con EMG nella valutazione della salute neuromuscolare della parte bassa della schiena.
BACKGROUND:
La lombalgia non specifica (LBP) è uno dei più frequenti problemi muscolo-scheletrici. E' risaputo che le asimmetrie nella stabilità meccanica della colonna lombare abbassano il margine di sicurezza della muscolatura di tutta la colonna vertebrale e possono provocare la comparsa di sintomi dolorosi della zona lombare. In precedenza, i cambiamenti nella stabilità spinale sono stati identificati analizzando i modelli di reclutamento della parte bassa della schiena e dei muscoli addominali in esperimenti di laboratorio con posizioni controllate e attività fisiche che erano difficili da svolgere nella vita quotidiana. L'obiettivo principale di questo studio è stato quello di esplorare la possibilità di sviluppare un metodo di valutazione della stabilità della colonna vertebrale affidabile utilizzando l'elettromiografia di superficie (EMG) della bassa schiena e dei muscoli addominali in attività fisiche comuni.
La lombalgia non specifica (LBP) è uno dei più frequenti problemi muscolo-scheletrici. E' risaputo che le asimmetrie nella stabilità meccanica della colonna lombare abbassano il margine di sicurezza della muscolatura di tutta la colonna vertebrale e possono provocare la comparsa di sintomi dolorosi della zona lombare. In precedenza, i cambiamenti nella stabilità spinale sono stati identificati analizzando i modelli di reclutamento della parte bassa della schiena e dei muscoli addominali in esperimenti di laboratorio con posizioni controllate e attività fisiche che erano difficili da svolgere nella vita quotidiana. L'obiettivo principale di questo studio è stato quello di esplorare la possibilità di sviluppare un metodo di valutazione della stabilità della colonna vertebrale affidabile utilizzando l'elettromiografia di superficie (EMG) della bassa schiena e dei muscoli addominali in attività fisiche comuni.
Un nuovo approccio al trattamento della fascite plantare: effetti del Primal Reflex Release Technique.
CONTESTO / SCOPO:
La fascite plantare (PF), è una condizione comune che interessa gli individui fisicamente attivi, è di solito trattata con plantari, programmi di stretching della durata da due a quattro mesi, e in casi refrattari al trattamento, con interventi chirurgici. Il Primal Reflex Release Technique™ (PRRT) è stata ideata per ridurre l'eccessivo eccitamento del sistema nervoso attraverso una bassa regolazione dei riflessi primari. La tecnica è stata suggerita come un metodo nuovo di trattamento per pazienti affetti da PF. Lo scopo di questa serie di casi è stato quello di esaminare gli effetti della PRRT sui pazienti con PF.
La fascite plantare (PF), è una condizione comune che interessa gli individui fisicamente attivi, è di solito trattata con plantari, programmi di stretching della durata da due a quattro mesi, e in casi refrattari al trattamento, con interventi chirurgici. Il Primal Reflex Release Technique™ (PRRT) è stata ideata per ridurre l'eccessivo eccitamento del sistema nervoso attraverso una bassa regolazione dei riflessi primari. La tecnica è stata suggerita come un metodo nuovo di trattamento per pazienti affetti da PF. Lo scopo di questa serie di casi è stato quello di esaminare gli effetti della PRRT sui pazienti con PF.
Evidenze radiografiche di conflitto femoro-acetabolare in atleti con pubalgia atletica.
BACKGROUND:
Due delle più comuni cause di dolore inguinale negli atleti sono il conflitto femoro-acetabolare (FAI) e la pubalgia atletica. Un'associazione tra le due cause è evidente, ma la prevalenza di segni radiografici di FAI nei pazienti sottoposti a chirurgia per pubalgia atletica rimane sconosciuta. Lo scopo di questo studio è stato quello di determinare la prevalenza dei segni radiologici di FAI in pazienti affetti da pubalgia atletica.
Due delle più comuni cause di dolore inguinale negli atleti sono il conflitto femoro-acetabolare (FAI) e la pubalgia atletica. Un'associazione tra le due cause è evidente, ma la prevalenza di segni radiografici di FAI nei pazienti sottoposti a chirurgia per pubalgia atletica rimane sconosciuta. Lo scopo di questo studio è stato quello di determinare la prevalenza dei segni radiologici di FAI in pazienti affetti da pubalgia atletica.
Attivazione muscolare del vasto mediale obliquo e del vasto laterale negli esercizi Sling-Based nei pazienti con sindrome del dolore femoro-rotuleo.
INTRODUZIONE
La sindrome del dolore femoro-rotuleo (PFSP) è un disturbo muscolo-scheletrico che si verifica spesso negli arti inferiori degli atleti ed ha un'alta prevalenza nelle donne di età compresa tra i 18-35 anni. Anche se le cause di questa problematica non sono state ancora comprese chiaramente, questa sindrome è correlata alla disposizione anomala della rotula e alla biomeccanica alterata, come ad esempio l'aumento dell'angolo Q, il maltracking rotuleo e la pronazione eccessiva del piede. A causa dello squilibrio muscolare tra il vasto mediale obliquo (VMO) e il vasto laterale (VL), il VMO non riesce ad antagonizzare il VL, con conseguente maltracking rotuleo. Le evidenze empiriche rappresentano che uno squilibrio muscolare tra il VMO e il VL portano ad un eccessivo spostamento laterale della rotula. Sul lato femorale si instaura un progressivo sfregamento del condilo laterale, il che causa l'erosione e la degenerazione della superficie articolare e induce il dolore.
La sindrome del dolore femoro-rotuleo (PFSP) è un disturbo muscolo-scheletrico che si verifica spesso negli arti inferiori degli atleti ed ha un'alta prevalenza nelle donne di età compresa tra i 18-35 anni. Anche se le cause di questa problematica non sono state ancora comprese chiaramente, questa sindrome è correlata alla disposizione anomala della rotula e alla biomeccanica alterata, come ad esempio l'aumento dell'angolo Q, il maltracking rotuleo e la pronazione eccessiva del piede. A causa dello squilibrio muscolare tra il vasto mediale obliquo (VMO) e il vasto laterale (VL), il VMO non riesce ad antagonizzare il VL, con conseguente maltracking rotuleo. Le evidenze empiriche rappresentano che uno squilibrio muscolare tra il VMO e il VL portano ad un eccessivo spostamento laterale della rotula. Sul lato femorale si instaura un progressivo sfregamento del condilo laterale, il che causa l'erosione e la degenerazione della superficie articolare e induce il dolore.
Efficacia della terapia fisica nel trattamento conservativo della fascite plantare: revisione sistematica.
BACKGROUND:
La fascite plantare è la causa più comune di dolore non traumatico del complesso caviglia-piede. È più comune nelle donne di età compresa tra 40-70 anni e si diffonde progressivamente partendo dal piede o dalla caviglia e peggiora gradualmente, non migliorando. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di determinare se differenti terapie fisiche utilizzate nel trattamento conservativo della fascite plantare della durata di almeno un mese siano efficaci prese sia singolarmente che in combinazione con altro.
Attività muscolare e affaticamento degli arti inferiori e dei muscoli del tronco durante diversi test Sit-To-Stand.
I test Sit-to-Stand (STS) misurano la capacità di alzarsi da una sedia, che riproduce una componente importante dell'attività di vita quotidiana. Poiché questo compito funzionale è essenziale per l'indipendenza umana, le prestazioni dei test STS sono state studiate negli ultimi decenni utilizzando diversi metodi, tra cui l'elettromiografia.
Il meccanismo d'azione del trattamento con acido ialuronico sul ginocchio osteo-artosico: una revisione sistematica.
BACKGROUND:
L'osteo-artrosi del ginocchio (OA) è una delle principali cause di disabilità nella popolazione adulta. Le opzioni di trattamento attuali per l'OA del ginocchio comprendono l'iniezione intra-articolare (IA) di acido ialuronico (HA), una molecola che si trova intrinsecamente all'interno del ginocchio e che fornisce le proprietà viscoelastiche del liquido sinoviale. Sono riportati diversi studi scientifici nella letteratura corrente di base che attribuiscono all'acido ialuronico una varietà di meccanismi utili per combattere il progredire della degenerazione artrosica del ginocchio.
L'osteo-artrosi del ginocchio (OA) è una delle principali cause di disabilità nella popolazione adulta. Le opzioni di trattamento attuali per l'OA del ginocchio comprendono l'iniezione intra-articolare (IA) di acido ialuronico (HA), una molecola che si trova intrinsecamente all'interno del ginocchio e che fornisce le proprietà viscoelastiche del liquido sinoviale. Sono riportati diversi studi scientifici nella letteratura corrente di base che attribuiscono all'acido ialuronico una varietà di meccanismi utili per combattere il progredire della degenerazione artrosica del ginocchio.
Effetti limitati degli esercizi nelle persone con osteo-artrosi mano: i risultati di un trial randomizzato controllato.
OBIETTIVO:
Lo scopo dello studio è stato quello di determinare l'efficacia clinica di un programma di esercizi e di attività nelle persone con osteoartrosi della mano (OA).
Lo scopo dello studio è stato quello di determinare l'efficacia clinica di un programma di esercizi e di attività nelle persone con osteoartrosi della mano (OA).
Effetti limitati degli esercizi nelle persone con osteo-artrosi mano: i risultati di un trial randomizzato controllato.
OBIETTIVO:
Lo scopo dello studio è stato quello di determinare l'efficacia clinica di un programma di esercizi e di attività nelle persone con osteoartrosi della mano (OA).
Lo scopo dello studio è stato quello di determinare l'efficacia clinica di un programma di esercizi e di attività nelle persone con osteoartrosi della mano (OA).
La valutazione posturale della testa e cranio-cervicale tra i pazienti con e senza disordini temporo-mandibolari.
INTRODUZIONE:
I disordini temporo-mandibolari (TMD) sono la causa non dentale più comune di dolore oro-facciale con eziologia multifattoriale. L'eziologia, la diagnosi e il trattamento dei disordini temporo-mandibolari (TMD) sono ancora controversi. Le linee guida della American Academy of Pain Orofacial suggeriscono un legame tra TMD e colonna vertebrale cervicale. Mehta et al., identificano la 'triade di disfunzione', che incorpora il dolore miofasciale e la disfunzione, il derangement interno dell'articolazione temporo-mandibolare (ATM) e la disfunzione della colonna vertebrale cervicale (CSD).
I disordini temporo-mandibolari (TMD) sono la causa non dentale più comune di dolore oro-facciale con eziologia multifattoriale. L'eziologia, la diagnosi e il trattamento dei disordini temporo-mandibolari (TMD) sono ancora controversi. Le linee guida della American Academy of Pain Orofacial suggeriscono un legame tra TMD e colonna vertebrale cervicale. Mehta et al., identificano la 'triade di disfunzione', che incorpora il dolore miofasciale e la disfunzione, il derangement interno dell'articolazione temporo-mandibolare (ATM) e la disfunzione della colonna vertebrale cervicale (CSD).
Effetti del reclutamento dei muscoli degli arti inferiori e del tronco sull'attivazione muscolare del dentato anteriore in soggetti sani maschi e adulti.
BACKGROUND:
Una scarsa attivazione del muscolo dentato anteriore (SA) può causare un ritmo della spalla anormale, e contribuire secondariamente ad un conflitto sub-acromiale e lesioni della cuffia dei rotatori. È richiesta un'attivazione sequenziale dei muscoli del tronco, del bacino e degli arti inferiori per facilitare il trasferimento di forze adeguate da questi segmenti corporei all'estremità superiore. Le connessioni miofasciali che esistono nel corpo, l'attività dei muscoli degli arti inferiori e dei muscoli del tronco possono influenzare l'attività scapolare e degli arti superiori. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare l'effetto del reclutamento contemporaneo dei muscoli degli arti inferiori e del tronco sull'attivazione muscolare del SA durante l'esecuzione di forward punch plus (FPP) e sei variazioni di questo esercizio.
Una scarsa attivazione del muscolo dentato anteriore (SA) può causare un ritmo della spalla anormale, e contribuire secondariamente ad un conflitto sub-acromiale e lesioni della cuffia dei rotatori. È richiesta un'attivazione sequenziale dei muscoli del tronco, del bacino e degli arti inferiori per facilitare il trasferimento di forze adeguate da questi segmenti corporei all'estremità superiore. Le connessioni miofasciali che esistono nel corpo, l'attività dei muscoli degli arti inferiori e dei muscoli del tronco possono influenzare l'attività scapolare e degli arti superiori. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare l'effetto del reclutamento contemporaneo dei muscoli degli arti inferiori e del tronco sull'attivazione muscolare del SA durante l'esecuzione di forward punch plus (FPP) e sei variazioni di questo esercizio.
Influenza del dolore cranio-mandibolare e cervicale sull'attività dei muscoli masticatori in soggetti con disturbi temporo-mandibolari.
SCOPO:
Questo studio mira a stabilire la prevalenza del dolore nella regione temporo-mandibolare e nel rachide cervicale in individui con disturbi dell'articolazione temporo-mandibolare (TMD) e ad analizzare gli effetti di questi disturbi sull'attivazione bilaterale del muscolo temporale anteriore (AT) e massetere (MA) durante il ciclo masticatorio.
Questo studio mira a stabilire la prevalenza del dolore nella regione temporo-mandibolare e nel rachide cervicale in individui con disturbi dell'articolazione temporo-mandibolare (TMD) e ad analizzare gli effetti di questi disturbi sull'attivazione bilaterale del muscolo temporale anteriore (AT) e massetere (MA) durante il ciclo masticatorio.
Trattamento con Astym vs l'esercizio eccentrico per la tendinopatia laterale del gomito: uno studio clinico controllato randomizzato.
INTRODUZIONE
I pazienti con una tendinopatia cronica laterale del gomito (LE), comunemente nota come gomito del tennista, spesso presentano sintomi prolungati e frequenti recidive. Il trattamento Astym, evidenziato in studi su animali per promuovere la guarigione e la rigenerazione dei tessuti molli, si ipotizza avere lo scopo di migliorare gli outcome dei pazienti con tendinopatie LE.
I pazienti con una tendinopatia cronica laterale del gomito (LE), comunemente nota come gomito del tennista, spesso presentano sintomi prolungati e frequenti recidive. Il trattamento Astym, evidenziato in studi su animali per promuovere la guarigione e la rigenerazione dei tessuti molli, si ipotizza avere lo scopo di migliorare gli outcome dei pazienti con tendinopatie LE.
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