Un impingement intorno all'articolazione dell'anca può avvenire principalmente in tre aree. Mentre il conflitto femoro-acetabolare è quello più comune, ben compreso e si crede possa essere responsabile per la maggior parte dei casi di dolore all'anca, l' impingement ischiofemorale (IFI) e l'impingement sottospinoso sono meno conosciuti e ancora non ben compresi.
Nel IFI, vi è una riduzione della distanza ischiofemorale (IFD), ovvero la distanza minima tra la corticale laterale della tuberosità ischiatica e la corticale posteromediale del piccolo trocantere. Questa riduzione porta ad una infiammazione e danneggiamento delle strutture anatomiche all'interno di questo spazio, che vede come principale protagonista il muscolo quadrato femorale.
Una ridotta IFD può essere posizionale, secondaria ad un'anomalia congenita o acquisita.
I fattori posizionali che possono influenzare lo spazio ischiofemorale includono una minore estensione/flessione degli arti, ma anche una minor abduzione/adduzione e rotazione interna/esterna.
Possono portare ad una riduzione della distanza ischio-femorale:
- Una posizione congenita posteromediale della porzione prossimale del femore,
- una sezione trasversale maggiore del femore a livello del piccolo trocantere, con una maggiore sporgenza del piccolo trocantere,
- la configurazione dell'anatomia ossea pelvica femminile, che mostra una maggiore larghezza e una minore dimensione antero-posteriore rispetto al sesso maschile.
L'IFI è stato segnalato da Johnson come una complicanza iatrogena dopo artroplastica totale dell'anca. Tuttavia, più di recente, un'IFI è stato riportato anche in pazienti senza storia di precedenti traumi o interventi chirurgici dell'anca.
SCOPO
Johnson aveva stimato la dimensione della distanza ischiofemorale: circa 2 cm. Nel suo studio, valutava l'anca in posizione di estensione, adduzione e rotazione esterna. Tuttavia, non vi era alcuna prova o dati che sostenevano l'accuratezza di questa misura. Inoltre, è abbastanza sorprendente che la maggior parte degli studi successivi e casi clinici che parlano di questo argomento abbiano usato la misura di Johnson di 2 cm come riferimento per IFD. Per quanto a conoscenza degli autori, una misura quantitativa della IFD con un grande numero di pazienti non è stata accuratamente riportata in letteratura. Lo scopo di questo studio, quindi, è stato quello di misurare l'IFD di un'anca normale con tessuti molli circostanti sani. Il secondo obiettivo è stato quello di descrivere le sue variazioni causate dal sesso, dall'età e dall'anatomia del femore prossimale, in modo che questo possa servire come riferimento per futuri studi su questo argomento.
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