La vertigine cervicogenica: educazione terapeutica del paziente ed esercizi.

INTRODUZIONE
La vertigine cervicogenica è una condizione comune che si traduce in problemi fisici come instabilità e squilibrio; produce anche disturbi psicologici e arriva ad essere invalidante (Karlberg et al. 1996Oostendorp et al. 1993; Reid e Rivett 2005Wrisley et al. 2000). La vertigine cervicale è definita come "una sensazione non specifica di orientamento alterato nello spazio e di disequilibrio proveniente da un'attività afferente anomala del collo", e si pensa sia causata da disturbi della colonna vertebrale cervicale superiore, comunemente associata a rigidità del collo, dolore o mal di testa. Alcuni studi suggeriscono che le vertigini cervicali siano un sintomo comune presente nelle alterazioni degenerative della colonna vertebrale cervicale, nei casi di pregresso colpo di frusta (Hain 2015; Treleaven et al. 2003; Wrisley et al. 2000) o dolore al collo idiopatico ( Kristjansson e Treleaven 2009).


Molti ricercatori precedentemente hanno considerato che una perturbazione delle informazioni sensoriali dalla colonna cervicale superiore può essere la causa di questa patologia. Inoltre, la vertigine cervicale può secondariamente alterare l'integrazione dell'input che viene generato dal sistema vestibolare (VEST) e dal sistema visivo (VIS). I sistemi somatosensoriale (SOM), VEST e VIS sono responsabili di mantenere l'equilibrio, ma questi sistemi possono essere di tanto in tanto alterati e provocare dolore al collo, rigidità e mal di testa (Pérez et al. 2000). Di conseguenza, alcune ricerche hanno suggerito che un disordine negli input afferenti da qualsiasi di questi sistemi, sia in grado di produrre vertigini e instabilità (Andrade Ortega et al. 2010; Treleaven 2006). I sintomi possono andare incontro a recidiva o progredire nei pazienti con dolore cronico al collo (Dickin e Clark, 2007; Yeh et al. 2014).

E' importante notare che nei pazienti con dolore cronico al collo non specifico associato a capogiri cervicali ci sia una tendenza ad assumere credenze disadattativi come ad esempio la paura di certi movimenti o la paura di dolori catastrofici. Inoltre, sia la vertigine che il dolore producono un'incapacità pronunciata in questo tipo di pazienti (Dickin, 2010; Jayakaran et al. 2011). Allo stesso tempo, la vertigine cervicogenica porta ad una diminuzione nella gamma di movimento del collo (ROM) e un disturbo del controllo motorio posturale (Alahmari et al 2014; Audette et al. 2010).

La prima prova scientifica ha dimostrato l'efficacia della terapia manuale in combinazione con gli esercizi al fine di migliorare il ROM nei pazienti con vertigine cervicale (Reid et al, 2014; Reid e Rivett, 2005). Tuttavia, questi trattamenti non si sono dimostrati efficaci nel migliorare l'equilibrio e la precisione nel riposizionamento della testa. Per questo motivo gli autori di questo studio ritengono necessario proporre nuove alternative di trattamento per i pazienti con vertigine cervicale, ovvero altri modelli di esercizio terapeutico che potrebbero essere applicati per migliorare l'equilibrio e il controllo motorio craniocervicale di questi pazienti. E' scientificamente provato che gli esercizi per il VEST con uno sfondo neurofisiologico richiedono una buona stabilità e delle buoni interazioni dello sguardo tra il sistema di equilibrio e la coordinazione occhio-testa (Fischer et al. 1995; Treleaven et al, 2011).

L'ipotesi degli autori dello studio è che la combinazione dell'esercizio terapeutico e l'istruzione possa essere un buon approccio per curare l'invalidità, il dolore, l'equilibrio e i fattori psicologici coinvolti nella vertigine cervicale. È scientificamente provato che la combinazione di entrambi i trattamenti sia efficace nel trattamento di vari disturbi muscolo-scheletrici cronici (Aasa et al. 2015; Beltran-Alacreu et al. 2015; Bennell et al. 2015Bennell et al. 2016; Pires et al. 2015). Tuttavia, non vi è stata alcuna ricerca fino ad oggi circa l'efficacia della combinazione dell'educazione terapeutica del paziente e gli esercizi terapeutici in pazienti con vertigine cervicale.

OBIETTIVO
L'obiettivo primario della ricerca è stato quello di valutare l'efficacia di un trattamento che consiste nell'educazione terapeutica del paziente e in alcuni esercizi per i pazienti con vertigine cervicale; sono stati impiegati l'inventario sull'Handicap delle Vertigini (DHI) e il Neck Disability Index (NDI).

Gli obiettivi secondari sono stati quelli di valutare se eventuali modifiche fossero prodotte nel ROM, sul controllo posturale e sulle variabili psicologiche dopo l'educazione terapeutica del paziente e il trattamento tramite esercizio terapeutico.

ESERCIZI
Qui alcune linee guida generali per il dolore cronico al collo non specifico associato a vertigine cervicale.

Esercizi di mobilizzazione
- La prima fase della terapia. I pazienti sono seguiti da un fisioterapista per effettuare una corretta esecuzione degli esercizi.
- L'obiettivo principale di questa fase è quello di aumentare la gamma di movimento (ROM) in una condizione di dolore.

Esercizi di controllo motorio
- Sono esercizi compresi nella seconda fase in cui i pazienti apprendono da un fisioterapista degli esercizi da eseguire in modo corretto.
- I pazienti sono informati circa l'importanza di avere un buon controllo motorio cervicale.
- L'obiettivo principale di questa fase è quello di aumentare il controllo motorio dei muscoli flessori profondi del collo, al fine di migliorare la stabilità della colonna cervicale.

Esercizi oculomotori
- La terza fase degli esercizi.
- L'obiettivo principale è quello di ridurre il sintomo delle vertigini, attraverso il controllo dello sguardo e il controllo posturale.

Esercizi di forza
- E' l'ultima fase della terapia.
- L'obiettivo principale di questa fase è quello di migliorare la forza dei muscoli cervicali e anche la loro forza-resistenza.



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