INTRODUZIONE
Il dolore articolare femoro-rotuleo (PFP) è una delle condizioni più comuni presenti nella fisioterapia dello sport. I disturbi di questa articolazione si trovano in una varietà di persone sportive tra cui corridori, giocatori di tennis e personale militare.
Uno dei fattori più comuni che contribuiscono al dolore PFP è la disfunzione biomeccanica. L'articolazione tra troclea femorale e rotula è variabile e per alcuni individui la rotula non si adatta bene. Inoltre, la femoro-rotulea richiede un equilibrio intricato delle strutture e dei tessuti molli che circondano l'articolazione. Uno squilibrio strutturale nei pressi dell'articolazione può causare un aumento della distribuzione e del vigore delle forze tra la rotula e il femore che porta al dolore. Al fine di stabilire il trattamento più idoneo per un PFP, è indispensabile che il medico capisca a fondo l'anatomia e la biomeccanica di questa articolazione. Lo scopo di questo articolo è quello di fornire al lettore una conoscenza approfondita dell'anatomia e della biomeccanica dell'articolazione femoro-rotulea.
APPLICAZIONE CLINICA
L'eccessivo sforzo dell'articolazione femoro-rotulea sembra essere la causa del PFP. Lo stress articolare può essere causato da un'anatomia anormale o da un non corretto allineamento rotuleo con la troclea, dovuti da uno scorretto utilizzo muscolare o da un sovrautilizzo generale. L'obiettivo della valutazione è quello di identificare la probabile causa dei sintomi.
Wiberg ha suggerito che la forma della rotula sia un fattore che influenzi lo sviluppo del dolore rotuleo. Wiberg ha messo a punto un sistema di classificazione in base alla forma della faccetta articolare della rotula. Tuttavia, le varie forme sono difficili da identificare radiograficamente e potrebbero non essere così utili come Wiberg invece ha proposto. Diverse forme di displasia della patella sono associate alla sublussazione e alla dislocazione. Alcuni individui hanno invece una displasia trocleare in cui non sono adeguatamente formate le sfaccettature articolari. Coloro che hanno un troclea laterale più piccola del normale tendono ad essere più inclini a dislocazioni laterali o sublussazioni della femoro-rotulea.
Uno scorrimento anomalo creerà anche uno stress eccessivo sull'articolazione femoro-rotulea. L'equilibrio tra stabilità mediale e stabilità laterale è essenziale per mantenere una biomeccanica appropriata della femoro-rotulea. Secondo Powers, solo il 50% dei pazienti con PFP dimostra delle anomalie strutturali della femoro-rotulea, il che indicherebbe che altri fattori devono essere coinvolti. Più recentemente, è stato proposto un approccio diverso per il trattamento del PFP che coinvolge la valutazione della forza e del movimento dell'anca. I ricercatori hanno hanno esaminato la forza dell'anca, trovando costantemente una debolezza nei muscoli abduttori dell'anca, rotatori esterni, ed estensori nelle femmine con PFPS. Alcuni hanno ipotizzato che questa debolezza possa essere associata a variazioni cinematiche quali l'aumento dell'adduzione e della rotazione interna dell'anca in soggetti con PFPS.
Inoltre, spesso ci si dimentica che la posizione dei piedi influenza la rotula. A causa della relazione biomeccanica tra i segmenti anatomici, sembrerebbe intuitivo che un problema distale al piede (piede piatto o cavo) possa avere un effetto sul segmento prossimale. Tiberio descrive un modello teorico che illustra l'influenza della pronazione della sottoastragalica sull'articolazione del ginocchio. Nel suo modello, un'eccessiva pronazione spinge la tibia in rotazione interna seguita da una successiva rotazione interna femorale causando una rotula posizionata lateralmente, ovvero una possibile causa di PFPS. Al contrario, due gruppi di ricerca indipendenti hanno segnalato lo sviluppo di PFPS in soggetti che hanno esposto la mancanza di pronazione durante il cammino.
CONCLUSIONI
Un'ottima comprensione delle strutture e delle forze che influenzano la funzione femoro-rotulea è fondamentale per comprendere la grande varietà di problemi clinici presenti all'interno dell'articolazione femoro-rotulea. Questa informazione può essere applicata in sede di esame e valutazione degli atleti, così come nel prescrivere interventi di riabilitazione in modo che gli esercizi vengano eseguiti in diverse categorie di movimento, caricando di uno sforzo minimo le strutture danneggiate o vulnerabili.
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