La capsulite adesiva (AC) è una malattia idiopatica caratterizzata da fibrosi, diminuzione del volume della capsula glenoidea e dolore progressivo con perdita di range di movimento (ROM). Il dolore alla spalla e la rigidità sono accompagnati da grave disabilità. Anche se è generalmente considerata una condizione auto-limitante che dura circa 2-3 anni, alcuni studi hanno riferito che fino al 40% dei pazienti hanno sintomi persistenti e rigidità oltre 3 anni. Questa condizione è quindi una grave patologia, nota anche come "spalla congelata" e ha tre fasi: lo stadio doloroso, lo stadio congelato e lo stadio di scongelamento.
Stadio 1: Lo stadio doloroso è caratterizzato dal graduale inizio del dolore diffuso alla spalla che di solito dura da uno a due mesi;
Stadio 2: Lo stadio congelato è caratterizzato da una progressiva perdita di movimento che dura da diversi mesi ad un anno o più. Questa fase mostra anche un ridotto volume capsulare, che può essere visualizzato con MRI, per la diagnosi differenziale;
Stadio 3: Lo stadio di scongelamento, la fase finale, è caratterizzato dal graduale miglioramento della gamma dei movimenti e dura da diversi mesi ad anni. Il ROM può continuare ad essere irrisolto per più di 3-5 anni a seguito dell'insorgenza dell'AC.
Il trattamento dell'AC può essere conservativo o chirurgico. Il trattamento conservativo include i farmaci, le iniezioni intra-articolari, i programmi basati sull'esercizio e la fisioterapia. Mentre le tecniche di mobilizzazione nei programmi di riabilitazione migliorano la mobilità dei tessuti molli e dell'articolazione, i ricercatori hanno riportato diversi risultati in termini di gestione del dolore, composti da esercizi, massaggi e fisioterapia. Per quanto riguarda le modalità di fisioterapia, vengono utilizzati diversi interventi; questi includono applicazioni di calore o ghiaccio, ultrasuoni (US), terapia interferenziale, stimolazione nervosa elettrica transcutanea (TENS) e laserterapia. Gli obiettivi dei programmi di esercizi consistono in esercizi per il recupero del ROM, della forza muscolare e dell'allungamento, tecniche di facilitazione neuromuscolare propriocettiva (PNF) e tecniche di mobilitazione atte ad alleviare il dolore derivante dalla contrattura capsulare e migliorare di conseguenza la sintomatologia.
La valutazione della posizione della scapola è molto importante nelle patologie della spalla perché queste patologie sono responsabili della seconda e terza causa più comune del dolore muscolo-scheletrico. I cambiamenti anomali nella posizione della scapola a diversi angoli della spalla indicano un disturbo del ritmo scapolo-omerale e questi cambiamenti influenzano negativamente le funzioni dell'arto superiore. Il rapporto tra il ritmo scapolo-omerale nei soggetti sani dovrebbe essere di 2: 1 (omero:scapola). Nelle patologie che limitano i movimenti dell'articolazione gleno-omerale, questo ritmo può essere invertito. Le patologie della spalla, come la capsulite adesiva o il conflitto sub-acromiale, possono portare a cambiamenti nella posizione della scapola. Visto che in pazienti con spalla congelata sono state riscontrate alterazioni scapolari, i programmi di trattamento sono stati focalizzati sul sollievo dal dolore e sul miglioramento del ROM. Gli esercizi scapolari spesso non sono inclusi nei programmi riabilitativi anche se la scapola svolge diversi ruoli per facilitare la funzionalità ottimale delle spalle.
Il PNF è un concetto di trattamento con quattro meccanismi teorici, indicati come inibizione autogenica, inibizione reciproca, rilassamento dello stress e la teoria del gate control, che aumentano il ROM e l'attivazione muscolare.
Il PNF è considerato efficace nell'alleviare il dolore e migliorare le capacità funzionali. I metodi PNF, in particolare quelli che comportano l'attivazione reciproca dell'agonista e dell'antagonista durante un movimento desiderato, forniscono il maggior potenziale per il funzionamento muscolare. Tra gli approcci terapeutici, la mobilizzazione che utilizza il PNF ha un effetto positivo sul dolore, sulla forza muscolare e sul ROM. La funzionalità corretta degli arti superiori richiede sia il movimento che la stabilità della scapola. Gli effetti del PNF sulla spalla sono stati esaminati in alcuni studi, tuttavia nessun precedente studio ha esaminato gli effetti degli esercizi scapolari con PNF nella riabilitazione della capsulite adesiva.
SCOPO
Pertanto, lo scopo di questo studio è stato quello di confrontare gli effetti iniziali delle tecniche di facilitazione neuromuscolare propriocettiva scapolare e degli interventi classici di fisioterapia sul dolore, sul movimento scapolare, sul ROM delle spalle e sulla funzionalità nei pazienti con AC.
SOGGETTI E METODI
Cinquantatré soggetti sono stati assegnati a 3 gruppi: esercizi di facilitazione neuromuscolare propriocettiva scapolare, esercizi di fisioterapia e terapia fisica strumentale; esercizi di fisioterapia e terapia fisica strumentale: solo fisioterapia. L'intervento è stato applicato in un'unica sessione. La Scala Analogica Visiva, il Test di scivolamento laterale scapolare, il ROM e il simple shoulder test sono stati valutati prima e subito dopo l'intervento della durata di un'ora nella stessa sessione (tutti in una sola sessione).
RISULTATI
Tutti i gruppi hanno mostrato differenze significative nei movimenti di flessione delle spalle e nel range di abduzione e nei punteggi di Simple Shoulder Test. Ci sono state differenze statisticamente significative nei punteggi della VAS nei gruppi di PNF. Non esistevano differenze statisticamente significative tra i gruppi prima e dopo l'intervento.
CONCLUSIONI
Nel nostro studio, la facilitazione neuromuscolare propriocettiva, la fisioterapia classica e la terapia fisica strumentale hanno avuto effetti immediati sulla capsulite adesiva. Per questo motivo, un regime di trattamento efficace per la riabilitazione delle spalle nei pazienti con capsulite adesiva dovrebbe includere alcuni esercizi scapolari.
English Abstract
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